Il Settimanale di motorismo agonistico Okeymotori è stato tra i più affermati e seguiti rotocalchi d'informazione, a cavallo fra la metà degli anni '80 e '90. Prodotto a Torino, andava in onda sul Circuito Italia Tivù e su Rete Mia, coprendo praticamente tutto il territorio nazionale. Ideato e curato da Pio Piccotti, ogni settimana portava nelle case degli appassionati filmati inediti e notizie fresche dal mondo agonistico e della produzione di auto e moto.
Piero Ferraris entrò in redazione nell'aprile del 1985 e ne uscì nove anni dopo, quando gli studi di produzione furono trasferiti a Roma, per passare a collaborazioni meno fitte. In quasi un decennio si è occupato, come redattore ed addetto stampa, di varie discipline motoristiche, realizzando centinaia di servizi e interviste e lavorando a stretto contatto con aziende automobilistiche e motociclistiche e noti campioni quali Max Biaggi, Dario Cerrato, Alex Fiorio e Michele Rinaldi, per citarne alcuni. Ha seguito singole gare e molti tornei internazionali, come i Campionati Mondiale, Europeo e Italiano Rally, il Campionato Italiano Formula 3, i Mondiali Europeo e Italiano Motocross ed anche il Campionato Italiano Fuoristrada, l'Italiano Velocità Turismo, il Mondiale Endurance, il Safary Rally, la Parigi - Dakkar ed altre specalità come speedway, trial e kart. Contemporaneamente ha curato rubriche sulla produzione auto e servizi riservati alle prove delle nuove vetture su strada. Parallelamente si è occupato di comunicazione istituzionale e di prodotto. Nel 2012 è ripresa la collaborazione con la nota testata, ma nella redazione web "Okeymotori TV", |
Guarda OkeymotoriNel 2014 abbiamo festeggiato i nostri primi trent’anni. Il settimanale Okeymotori debutta infatti su circuito nazionale l'undici aprile 1984.
Il successo del Magazine TV è stato decretato dalla capacità di coinvolgere il Pubblico, dando grande rilievo alle novità della produzione auto di tutte le maggiori Case, ma anche alle Competizioni Motoristiche Nazionali e Internazionali! La stessa cosa stiamo facendo con lo spazio web Okeymotori.it, per ampliare e completare l'informazione automobilistica, rendendola fruibile a 360°. Numerose le rubriche: dalle ultime novità alle tematiche ambientali, dalla sicurezza alla tecnologia, una sezione tutta al femminile e tanto spazio per originalità e fantasia. Non a caso, infatti, il claim di Okeymotori.it è "Idee avanti". E di idee, il caschetto a strisce bianco-rosse ne ha da vendere... Okeymotori n 8 - 2017
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Drive In, in onda su Italia 1, dal 1983 al 1989, ha segnato la consacrazione dei "format marketing", ampi contenitori di comicità e promozioni. Lo avevano preceduto negli anni ’70 assaggi di classe. come il Poeta e il Contadino, La Sberla e Non Stop.
L’alchimista del grande circo era Antonio Ricci, affiancato da un mostro sacro della televisone, Giancarlo Nicotra. Piero Ferraris giunge in redazione nel 1987, al seguito di Mario Zucca, per il quale inventa il Duro di Quarto Oggiaro. E’ un personaggio, forse minore, ma che tutti ricordano per il forte impatto deliquenzial-canzonatorio e quel tormentone che farà epoca: Ciau, bastardi! In un angolo buio, a pochi passi dalle procaci ragazze Fast Food, mamme delle attuali veline e letterine, Piero Ferraris, usando una torcia elettrica per non disturbare i potentissimi riflettori, scrive vari sketch, mentre le passerelle dei diversi personaggi sono intervallate dalle coreografie di ragazze procaci, come Tinì Cansino. La domenica non poteva dirsi conclusa se non si tornava a casa in tempo per sorridere delle occhiatine di Lory Del Santo e dei birignao di Enrico Bruschi, strapazzato dalla torinesità di Margherita Fumero. L’arcobaleno Drive In, resta tra i migliori prodotti della televisione commerciale, ma come è stata usata in seguito tale eredità?
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Il Duro di Quarto OggiaroCiau bastardi, eccolo qua il mercenario di Quarto Oggiaro! Io sono un atleta, vado forte nei cento metri, mi chiamano: “Al ladro!”
Io sono un duro, quando esco i teppisti stanno in casa con la mamma a guardare i Puffi in tivù. Nessuno può tenermi testa, perché da piccolo mi sono esercitato molto. Giocavo a guardie e ladri con le pistole a salve. Prima di sparare salutavo sempre le mie vittime. Quando do una pacca sulla schiena di qualcuno, è solo per capire dove posso ficcare il coltello, ma non sono poi così cattivo, semplicemente sorveglio… i sorvegliati speciali. Quando qualcuno sgarra gli tiro il collo, ma con classe… uso cravatte firmate Versace. Sì, perché nel nostro quartiere si bada molto alla eleganza. Pensate che in una settimana è stata aperta un’intera catena di boutique… col piede di porco. Credete che da noi le strade non siano sicure?! Palle, le strade sono sicurissime, è della gente che non puoi fidarti! A Quarto Oggiaro sarebbe bene tenere sempre in casa una cane da guardia, però pochi possono permetterselo, così tutti abbaiano benissimo. Da noi i delinquenti fanno fortuna. C’è un tale che ha fatto talmente tanti soldi che non va più a rubare a casa di nessuno: se proprio vogliono farsi rapinare devono andare nel suo studio. Altro furbone il proprietario del minimarket, ha licenziato tutte le cassiere perché derubavano i clienti. Adesso continua da solo. Ma questi la spuntano sempre, perché nel nostro quartiere c’è una giustizia per il ricco e una per il molto ricco. Vi amo bastardi! Leggi tutti gli sketch andati in onda Adesso, nell’epoca in cui la tv si è involgarita, lasciate che resti un pizzico di nostalgia per un programma che segnò gli anni ottanta.
Senza Drive in non ci sarebbe stato Zelig né... Company. |