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Manifesto dell'Arte Magmatica

11/11/2012

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Si vende fumo nel tempio di Dio!

La modernità sta morendo, stecchita: impraticabile l’idea di mimesi, dissolta la creazione d’interpretazioni originali. La narrazione comporta esistenza certa del punto di coagulo, del centro attorno al quale qualcosa accade, capace di dare senso alle arti. 

La possibilità di elaborare significati è estinta. La Disgregazione è la sola storia da raccontare: un’atmosfera immanente e imminente di catastrofe, materiale e spirituale. 

Osserviamo la furiosa forza centrifuga che scaglia vorticosamente, ai limiti estremi degli universi, un numero sterminato di storie banali, superfici senza rapporti con il bello e il Creativo. 

Esplosioni di pensiero, frammenti di rabbia egotista: milioni di pittori, scrittori, registi, poeti, scultori. Vite che trasfigurano in fallimenti e diventano merci.Valore effimero, monetario. 

Sentimenti quotati in borsa, simulati in televisione.  Arte presunta, nugolo di zombi mercanti, esito di una progressiva polverizzazione dell’anima. 

Il vuoto si gonfia di merci

Lo scrittore magmatico è il nuovo terrorista, che professa l’avvento del vuoto.  Non comunica, ma incontra l’istante. In trance, percepisce allusioni dell’inaccessibile e sussurri dell’inconcepibile, non ancora rappresentati. 
Dentro il Magma vorticano le apocalissi: luoghi, abitatori, desideri, aspettative del senso, inquietudini frementi che spingono a viaggiare attraverso territori sconosciuti, ad abitare recessi remoti, a possedere elementi indescrivibili. 

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Sincronicita'

11/11/2012

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TUTTO TORNA NELLA SCATOLA

La vera natura di questo video e farci capire quanto siamo innaturali e sottoposti a continue manipolazioni dei nostri simili mentre noi ogni giorno andiamo avanti tutto ció che circonda torna indietro incluso il pianeta vittime di un sistema fallimentare dalla nascita dello stesso che non si è ma modificato seguendo un criterio basato sulla logica di preservare la vita umana ma solo di distruggerla....pessimista no sarà solo troppo tardi quando sarà.......

IL POTERE DI FAR ACCADERE LE COSE

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Antiche sere

3/11/2012

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Le antiche sere divine danno il coraggio che permette di continuare ad esistere. E’ questa la forza di chi ha visto ciò che è grande. Casanova l’amore, Nobile il Polo, San Marco Venezia, Alessandro Magno l’India, Emilio Salgari la Malesia, Bufalo Bill il Far West. Pier Guido dominò la Barriera di Milano, quando la Grande Madre sfilava ancora, dall'alto del catafalco portato in spalla dagli umili.

Era avvolta nel suo manto azzurro e migliaia di lumicini gareggiavano con le stelle per illuminare la via. Perché chi ha contemplato ha vinto la Luce! Ha  vinto, vivendo poesie, ha vinto diventando poema. Chi sbaragliò l'Illusione non ha letto Pinocchio: è Pinocchio!

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I baroni della sanità tutti al circo!

3/11/2012

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Oggi debuttiamo con una domanda inquietante: perché le corsie degli ospedali italiani sono invase dai pagliacci con i nasi rossi e le scarpe grandi?
E’ bastato il ciclone cinematografico “Patch Adams” per trasformare i nostri nosocomi in circhi americani. A quando le contorsioniste, i trapezisti ucraini e gli acrobati a cavallo? 
Diciamolo francamente: i pagliacci erano necessari! Prima, la nostra mala sanità era una tragedia, adesso, invece, possiamo farci quattro risate, soprattutto se abbiamo solo una gamba rotta, mentre nel letto vicino c’è un ammalato grave.
I clown in corsia sono una moda? Vorrei proprio capire cosa c’è dietro, nel retropalco, nei camerini dei fantasisti e dei loro protettori. Chi ha fatto entrare massicce dosi di clown schiamazzanti nei sacri luoghi del dolore? Facciamo attenzione, che trattasi di droga molto pesante!
Cerchiamo di ragionare in un mondo di apparentemente folli: da sempre le lobby dell’associazionismo volontario ospedaliero (ancor più dei direttori sanitari) detengono il potere assoluto nella scelta dei “volontari graditi”.
Sono gli assessori e i minestroni della sanità e i baroni della medicina, che come i mercenari medievali di nobile neanche hanno gli attributi, a garantire il libero accesso negli ospedali ai presidenti di tali associazioni. Direttori sanitari, personale, pazienti sono i loro ostaggi politici. Tali presidenti, sono ricche signore, spesso divenute tali per aver capito il meccanismo del fuggo e prendo, secondo cui l’uomo insegue una donna finché lei non lo cattura. Ebbene... le consorti d’industriali, politici, finanzieri, professionisti di turno, si assicurano un posto in prima fila durante feste, convegni e polentate, accanto a baroni della medicina, della moda, della tivù, della gastronomia, dell’astronomia, dell’astronautica, dell’ermeneutica, della chiesa, sindaci e sindacalisti, graduati, intellettuali, barbari, baristi e Barbarelle, eccetera e basta!
Ti diranno semplicemente: i nasi rossi sono un servizio in più e fanno sorridere i bambini! Diventano radiose dee della bontà, appena liftate un po’ sugli angoli della bocca e attorno agli occhi, esaltate dalla loro permanente a caschetto rosso menopausa, giusto coronamento della loro premiata e benemerita associazione. Novelle Santa Teresa di Calcutta, che inorridirebbe pensando ai clown nei lazzaretti indiani, imbastiscono generiche relazioni di simpatia, che torneranno utili per fini non propriamente sanitari. Mai si sognerebbero di sporcarsi le mani con i fluidi e i liquidi di degenti e moribondi, preferirebbero di gran lunga la presidenza delle prossime paralimpiadi!
 
Che fine hanno fatto i piccoli circoli di teatranti, prestigiatori, i lettori, gli animatori di giochi da tavolo, i cantastorie, i gruppi di laureandi in psicologia e gli infermieri in pensione, che per anni hanno aiutato ad evadere con discrezione e garbo i malati nelle corsie degli ospedali? A chi davano fastidio? Quale fetta di torta minacciavano con le loro sporche forchette?
Basta con le polemiche, il progresso è il progresso: non possiamo più rinunciare a questa tavolozza di colori, al bel contrasto cromatico fra i caldi nasi rosso vivo, e i freddi nasi bianchi; non le appendici dei Pierrot, ma i nasi dei defunti!
Che cosa pensare quando i direttori sanitari aprono le porte di reparti come oncologia o geriatria alle colorate appendici olfattive dei “terapeuti della risata” che ridono e scherzano col paziente ancora in vita, mentre del letto vicino la recente salma non può usufruire del nobile servizio, ed i congiunti si sforzano di sorridere, fra un pianto e l’altro? E’ la vita, signori miei, la maschera del teatro greco, che sempre oscilla fra riso e pianto. La cultura umanista della medicina ci ricorda che la vita, come la morte è solo tragicommedia.
Avrei qualche proposta per migliorare il servizio: come in ogni teatro che si rispetti, l’ingresso allo spettacolo deve essere pagato. Sbigliettamento all’ingresso dei reparti! Prezzo simbolico, affinché anche i clown abbiano uno stipendio.
Far partecipare i pagliacci ai funerali, magari prima della benedizione, in spazi attrezzati cimiteriali.
Trasferire i reparti ospedalieri con patologie “importanti” nei circi, o almeno sotto un tendone, vicino alla gabbia degli elefanti. O delle tigri, per chi volesse approfittarne.
Negli Stati Uniti, i poveri disgraziati che non hanno un’assicurazione si sentono rifiutati perché il loro infarto è da miserabili, una patologia di serie C.
I clown li aiutano a non soffrire troppo, a non sentirsi soli, ad amare la patria, nonostante tutto, a prenderla più alla leggera, facendoli sperare in una colletta popolare in diretta TV, che farà piangere mamme, zie e nonne sensibili, come a “C’è posta per te”.
Patch Adams e Maria De Filippi n’andrebbero certamente fieri. 

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A Giuliano l'Apostata  s'infiammerebbe  la prostata

3/11/2012

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A proposito di corruzione, giustizia, festini a base di ragasse magre e grasse, in carriera e in corriera, di medicini e droghe coche e ine e lasse… pari o dispari?
 
Pari. Dispari. Alle bombe del cannon, bim, bum, bam! Ho vinto! Una vittoria provvisoria, provvisoria come l’occupazione, l’inflazione, il governo berluscone, il governo tecnico che va ai Monti, provvisoria come la moneta europea inventata dagli alieni, provvisoria come la democrazia nella quale crede ormai solo l’Annamaria. 
Ma chi è sta Annamaria? La mia donna, che non avendo il coraggio di lasciarmi si è fatta operare e adesso si chiama Ugo. E tu, tu, bastardina, bastardino, sei etero, omo, lesbo, trans, mutante? Zic zac,  cuci e taglia e scuci e ricuci: “Pene vince, pene perde, pene vince, pene perde! Dov’è finito? Vuole provare lei, punti, punti, anche solo dieci euro, non c’è trucco non c’è inganno! Dica lei… senza impegno… dica dica, ce l’ha cento euro? Che occhio, l’ha trovato subito! Ha vinto!” Cosa ho vinto? Un cavolo ho vinto! Fratelli e sorelle, cantiamo questo rap che segue, la cui headline è la seguente:
 
A GIULIANO L’APOSTATA
S’INFIAMMEREBBE LA PROSTATA
 
Salve bella gente/popolo di amici/
Massa proletaria/borghesia-monnezza-varia/
Siberpank virtuali/tosti intellettuali/
Fanchimen/stilisti/ terribili gezzisti/
Sciampiste con la Panda e calvi con il Volvo/
Mafiosi di Milano/milanisti di Murano/
Signori dei bordelli/hobbit e menestrelli/
Mostri terroristi e bolliti misti/
Operai in estinzione e troie da cannone/
Eroi lapidatori/ che dai cavalcavie/
Sfasciate i parabrezze e la carrozzerie/
Salve bella gente/ salve Italia armata/
Mia moglie ieri sera/ s’è-spa-ra-ta/
È che sognava sempre/ di non tornare giammai/
Vedete voi che fare/ dei vostri guai/
Salve bell’Italia/popolo d’eroi/
Sta volta uscir dal buco/ son-ca-chi-tuòi/
Però un consiglio fico/ io sì che ce l’avrei/
Seguite le istruzioni/ e diverrete dèi/
 
Corrotti e corruttori/ di ogni colore/
Dal mucchio li buttiamo/ nel-fracassatore/
Arrivisti ed arroganti/ giornalisti e  cantanti/
Con il braccio meccanico/ giù nel frullatore/
L’Azienda per l’Igiene/ Fiscale e Corporale/
Sarà un’impresa pubblica/mu-ni-ci-pa-le/
Ginocchia sezionate/tangenti saccagnate/
Questa è la vera/ giustizia popolare/
Vedrai che grande festa/ disfare e frazionare/
Il pasto per i porci/ dobbiamo macellare/
Politici onesti/o ingordi-chi-se-frega/
Vogliamo-ascoltare/il saund delle sega/
Fegati,frattaglie/pancreas e pilori/
Il tempo è già in tre quarti/
E poi passiamo agli arti/
L’autoclave intelligente/
Non fa la marmellata/
Seleziona la poltiglia/
di-ver-si-fi-cata/
che nel settore acca/
posiamo le interiora/
le ossa in quello a lato/
e nulla va sprecato/
no, nulla va mischiato/
muscoli alla raccolta/
quello che conta/
è usarli un’altra volta/
 
Dentiere e timberlande/ di ogni fetore/
Vanno sterilizzate/ nel depuratore/
Nel cassonetto esse/vestiario e complementi/
I sarti più affermati/ ribollono conenti/
Psichiatri e general/ magistrati sodomiti/
Emergono dall’acido/finalmente puliti/
Ballerina puttanella/regista collo scolo/
Nei Centri dell’Igiene/non puoi sentirti solo/
Laggiù nei pentoloni/si sta davvero insieme/
Si sta molto vicini/ci si vuole tanto bene/
Puoi fare mille incontri/con donne frantumate/
Il sesso non è intero/ma più vero/più sincero/
 
Il ciclo è terminato/si deve inscatolare/
Con presse assai potenti/noi-lo-possiamo-fare/
Ed ora le lattine/della Rispappolata/
La gente può gustare/con-l’in-sa-la-ta/
È gratis l’alimento/genuino e naturale/
Il metodo migliore/per ri-spar-mia-re/
Spuntino ideale/ sul pane da spalmare/
È buono e stuzzicante/da u-lu-la-re/
E con il Super Skart/collante assai potente/
Rimetti insieme i cocci/come se fosse niente/

Tempo di raccogliere/tempo di saccagnare/
Sapori d’altri tempi/noi li possiamo fare/
Tempo di raccogliere/tempo di saccagnare/
Sapori d’altri tempi/noi li possiamo fare/
Tempo di raccogliere/tempo di saccagnare/
Sapori d’altri tempi/noi li possiamo fare/
 
E’ questo il magma, l’impasto, miscuglio originario di materie diverse, fuse insieme per azione del calore della madre terra, che mesta l’epos e l’azione del suo cuore solare: rivoluzione, tempo di raccogliere la distruzione, tempo di saccagnare. Altissima temperatura della massa, informe, termodinamica dell’evoluzione sociale. Unica alternativa l'Inno al Sole per prendere coscienza che lì fuori non c'è niente. Consapevolezza!

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La via taoista alla risalta

3/11/2012

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I veri giullari di oggi sono i sacerdoti d’una religione sanguinaria che chiede sacrifici umani. In una posizione pericolosa, ogni giorno giocano alla roulette russa con il re,  scegliendo di far ridere il popolo mostrando ora questa ora quella verità. Mantenere la via di mezzo facendosi beffe dei potenti non è facile, per fortuna oggi esiste una certa differenza rispetto al passato. Un tempo l’estrema moralità e l’estremo sberleffo producevano un identico risultato: roghi ed eretici. Oggi producono, in prima istanza, serrati tentativi di corruzione e di assorbimento del comico scomodo, se questi resiste subentra il silenzio televisivo e dei media, se questi non resiste è in crisi d’astinenza.
 
Per salvare la comicità si dovrebbero ridistribuire in modo equo la cocaina fra i comici e gli autori poveri, ma per curare i mali e i disastri causati dal capitalismo, sarebbe immorale usare la droga sporca di sangue del capitalismo. Quindi, per rendere utilizzabile la cocaina sporca, occorrerebbe del denaro pulito, con cui comprare tanti detersivi per lavarla, continuando ad inquinare le acque che inquinano i panettoni, che inquinano le televisioni, che dopo i pasti inquinano le digestioni.
Etiam: il comico drogato di sinistra pecca di meno del comico drogato qualunquista?
In ogni modo, quando un umorista diventa un cretino per egoismo dei sensi, indica la via del successo ai suoi simili, e la via dei suicidio morale a chi aveva creduto in lui.
 
Proverbio mediatico: la religione mediatica dell’hai ragione trasforma l’uomo in coglione.

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    Piero Ferraris, opera nei Laboratori del Vuoto con i suoi alias, Max Vaunter e Mister Jumble.

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    November 2012

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